sabato 23 novembre 2013

A tutti i Nonni del Mondo

L'Associazione 

Al Servizio del Cittadino

Nonni Ignorati 


Augura

giovedì 6 giugno 2013

Insegnare ai nipoti il valore dei soldi

Trasmettere ai bambini il valore dei soldi, mentre le loro richieste diventano sempre più precoci.



Già  dagli 8 o 9 anni, in genere il bambino comincia ad avvertire l’esigenza di una piccola paghetta.

 Il desiderio della paghetta ha infatti a che fare con un desiderio di autonomia, che si concretizza nella possibilità di disporre di soldini propri da spendere come si desidera, al di là del “permesso” del genitore.

Con solo due euro alla settimana si trasmette al bambino la sensazione che non deve dipendere dal genitore per comprare quello che gli serve.

. In più, se il bambino vuole arrivare ad acquistare qualcosa di più costoso, la necessità di adattarsi all’attesa per racimolare la somma necessaria e di stare attento a non spendere la paghetta per altro, è un allenamento emotivo importante.

Bisogna far capire ai bambini che  è importante stabilire che per avere la paghetta bisogna contribuire alla vita familiare portando a termine dei piccoli lavoretti, per rinforzare sia il senso di responsabilità, sia l’idea di unità familiare, per cui ognuno si impegna per il bene di tutti.

Ogni genitore ha diritto di scegliere a che età cominciare a dare la paghetta (di solito intorno ai 9 o 10 anni) e il suo importo (sarebbe importante non arrivare a cifre troppo alte, ma mantenersi tra i 2 e i 5 euro, per arrivare a 10 verso l’adolescenza), ma è importante dare al proprio figlio questo tipo di autonomia, sapendo che la gestione dei soldi, e l’autonomia in generale, si impara sbagliando. Non stupitevi, perciò, se le prime paghette verranno spese nell’arco di poche ore.

L’importante è che non diate altri soldi e permettiate al bambino di fare esperienza anche della rinuncia, facendogli aspettare una settimana per ottenere la paghetta successiva. Solo così, col tempo, imparerà a gestire e amministrare le sue risorse.

giovedì 14 marzo 2013

19 Marzo 2013 - Festa Del Papà


LETTERA DI UN ( ANZIANO) PADRE AL FIGLIO.

Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi... abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere... ascoltami,
Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare... 
Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico.
quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso...
dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire:

la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti.
Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l'ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi.
Quando dico che vorrei essere morto... non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo.
Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive.
Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po' del tuo tempo, dammi un po' della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l'ho fatto per te.
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l'immenso amore che ho sempre avuto per te.
 
Ti amo figlio mio.