martedì 20 luglio 2010
Personaggi Celebri di Strongoli (KR) ex Petelia
lunedì 5 luglio 2010
Comuni Di Calabria
Etimologia di Bocchigliero (Cosenza)
Deriva da un soprannome o dal nome di famiglia Buccolieri. Potrebbe anche riferirsi al mestiere di "cantiniere" che in francese è bouteiller o da brocchiere (bouclier). C'è chi ipotizza che il nome si leghi al mestiere di bottigliere (per la lavorazione delle botti).
Etimologia di Bocchigliero (Cosenza)
Deriva da un soprannome o dal nome di famiglia Buccolieri. Potrebbe anche riferirsi al mestiere di "cantiniere" che in francese è bouteiller o da brocchiere (bouclier). C'è chi ipotizza che il nome si leghi al mestiere di bottigliere (per la lavorazione delle botti).
giovedì 1 luglio 2010
I nonni, soprattutto, sono gli unici in grado di regalare ai loro piccoli il dono più prezioso per la loro crescita: il tempo. Il tempo è il cardine su cui ruota lo sviluppo della relazionalità e dell’affettività. I bimbi consumano con avidità e assaporano con gusto ma hanno bisogno di tempo a loro dedicato; la fretta, la disattenzione, lo stress li nevrotizzano e creano difficoltà nel loro processo di maturazione psico-affettiva.
E' successo anche questo....
In sede giudiziale è stato accertato che la mamma esercitava sul bambino un affetto “asfissiante”, tale da pregiudicare un corretto sviluppo del minore. I periti hanno sostenuto che la madre non riesce ad immaginare il figlio separato da sé; in tal senso ella esercita sul piccolo fortissimi condizionamenti, privandolo in ogni modo di spazi personali, indispensabili per l‘affermazione del proprio io.
Il provvedimento “estremo” si radica nella difficile storia familiare del minore. La mamma non pare sorretta da una struttura familiare capace di limitare i danni al bambino e, stando alle perizia, non si renderebbe neanche conto degli effetti negativi del suo comportamento. Il padre, poi, pare non avere alcun ruolo nella vita del piccolo.
In sede giudiziale è stato accertato che la mamma esercitava sul bambino un affetto “asfissiante”, tale da pregiudicare un corretto sviluppo del minore. I periti hanno sostenuto che la madre non riesce ad immaginare il figlio separato da sé; in tal senso ella esercita sul piccolo fortissimi condizionamenti, privandolo in ogni modo di spazi personali, indispensabili per l‘affermazione del proprio io.
Il provvedimento “estremo” si radica nella difficile storia familiare del minore. La mamma non pare sorretta da una struttura familiare capace di limitare i danni al bambino e, stando alle perizia, non si renderebbe neanche conto degli effetti negativi del suo comportamento. Il padre, poi, pare non avere alcun ruolo nella vita del piccolo.
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