giovedì 24 giugno 2010

Rapporto nonni e nipoti


(Muoversi insieme)
La figura dei nonni è sempre stata associata a ruoli e valori positivi, dalla storia, dalla sociologia, dai media e anche dal linguaggio quotidiano. Nel tempo si è così affermata una sorta di “ideal-tipo” della “nonnitudine”: l’autorevolezza tipicamente assegnata all’anziano ha caricato i nonni di un rispetto meno scontato per altri parenti; l’accumulo di competenze di vita e di conoscenza sulla famiglia, le sue origini, le sue vicende, li ha resi detentori di un sapere da tramandare alle future generazioni; l’incarnazione delle tradizioni ne ha riconosciuto il ruolo di co-costruttori della loro identità.
Sul piano psicologico, d’altra parte, l’assenza di una responsabilità diretta nell’educazione dei nipoti e di un rapporto gerarchico immediato come quello con i genitori, ha sempre favorito la costruzione di interazioni meno conflittuali, con relazioni a volte anche confidenziali e complici.
Eppure, nel rapporto tra nonni e nipoti, qualcosa sta cambiando, proprio perché stanno mutando i ruoli delle persone, le relazioni familiari, ma soprattutto gli stili e le aspettative di vita.

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